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Google Car
Automazione, Tecnologia

Google car a guida autonoma, neanche il collaudatore

Nessuno a bordo: in California le auto a guida autonoma potranno andare in giro da sole. Senza collaudatore, tester o ingegnere nell’abitacolo, pronto a prendere i comandi in caso di emegenza.

Crolla un tabù: siamo davanti ad una tappa fondamentale nella sperimentazioine dell’auto senza pilota che ora rende davvero onore al suo nome. Waymo, la divisione vetture driveless di Google, ha infatti appena incassato l’ok per provare le sue macchine sulla strade della California. E lo stato americano si porta a casa così il primato mondiale perché mai nessuno prima aveva autorizzato una cosa del genere, anche se ormai, in tutto il pianeta, più di 60 aziende hanno il permesso di provare su strada – in diversi Paesi – le proprie auto autonome.

Certo, dopo il famoso incidente di Uber abbiamo tutti visto l’inutilità della presenza a bordo del “pilota”, e tutti sappiamo che dal punto di vista statistico le vetture driveless sono sicurissime. Ma nella corsa della realizzazione dell’auto a guida autonoma, siamo comunque davanti ad una tappa epocale. A proposito di tappe, visto che ormai sul tema se ne sentono di tutti i colori, ecco lo stato dell’arte della situazione, secondo l’Istituto Federale di Ricerca per i Trasporti e la Mobilità tedesco (il Bundesanstalt für Straßenwesen), che ha definito i 5 livelli di guida autonoma, considerati oggi uno standard per tutti.

 

Livello 1: guida assistita – IN VENDITA
Per questo livello basta avere il Cruise Control o il più evoluto Adaptive Cruise Control. Quindi molto diffuso. In pratica è un supporto alla guida e il sistema non assume mai il pieno controllo della vettura.

I sistemi di assistenza mantengono la vettura nella giusta corsia e alla corretta distanza di sicurezza dal veicolo che la precede. In questo modo il conducente può riposare sia le gambe che le mani, ma il livello di attenzione deve rimanere alto in caso si verifichi la necessità di intervenire tempestivamente.

Livello 3: guida altamente automatizzata – IN VENDITA ma in fase Prototipale
La persona che si trova al volante può staccare gli occhi dalla strada perché l’auto sterza, frena e accelera da sola. Caratteristica ulteriore è che le auto di questo tipo sono anche già in grado di comunicare tra loro. Ad esempio, L’Audi A8 è stata la prima vettura di serie a raggiungere questo livello di automazione, anche se la legislazione di molti Paesi ancora non la prevede.

Livello 4: guida completamente automatizzata – ALLO STUDIO, di serie nel 2025
L’auto guida autonomamente per la maggior parte del tempo, non soltanto in occasioni particolari di reale necessità. Sa gestire situazioni complesse senza che il conducente debba intervenire. Egli così si trova sempre ovviamente in posizione di guida, ma nel frattempo può occuparsi anche di altro mentre l’auto procede. Per questo tipo di tecnologia siamo ancora in fase prototipi. Nessun’auto di serie ha questa dotazione, anche per motivi legati alla legislazione della maggior parte dei Paesi.

Livello 5: guida autonoma – ALLO STUDIO, di serie nel 2030 circa
Parliamo del massimo livello di guida autonoma, nei veicoli sparirà addirittura il volante. Si tratta di auto super intelligenti, connesse con le infrastrutture e anche con gli altri veicoli. In questo modo, possono muoversi in modo più sicuro in ogni genere di situazione e condizione, senza alcun disturbo. Il conducente non esisterà più, sarà al pari di ogni altro passeggero.

 

 

Fonte: Repubblica/Tecnologia

Google 1
Informatica, Tecnologia

Google 1, più cloud storage per tutti

Sempre più file, sempre più foto, video: spesso anche in risoluzione 4K. Le abitudini degli utenti stanno cambiando, e deve cambiare anche il cloud storage di Google: per questo da Mountain View hanno annunciato un nuovo marchio che si aggiunge alla galassia di quelli già disponibili, che servirà a differenziare il servizio gratuito di Drive da quello a pagamento. Google 1 cambia prezzi e spazi disponibili per i clienti, e sarà lanciato nei prossimi giorni negli Stati Uniti e in seguito anche nel resto del mondo.

Google Drive non cambia

Chi registra un account Gmail, o più in generale su una property Google, ottiene accesso anche a Drive: si tratta dell’offerta base di cloud storage, di archivio remoto, offerta da Google e comprende 15 gigabyte di spazio che possono essere utilizzati per stivare file, immagini e altri tipi di file. 15GB costituiscono anche il limite superiore di spazio disponibile nella propria casella di posta, da condividere con Drive: se, come accade spesso, si raggiunge questo limite si è costretti a cancellare qualcosa o a sottoscrivere un piano a pagamento per aumentare lo spazio.

Qui entra in gioco il nuovo Google 1. In pratica ora a Mountain View hanno deciso di attribuire un’etichetta diversa allo storage a pagamento, anche per far meglio comprendere che fa qualcosa di più che semplicemente ospitare posta, foto e i file di Google Docs. Google 1 è un archivio remoto a tutti gli effetti, che si pone in diretta concorrenza ai servizi Dropbox e Onedrive, e ora amplia la propria offerta con nuovi prezzi e nuovi tagli a disposizione dei clienti.

Il nuovo listino

Attualmente, quando si raggiunge il limite di 15GB si può optare per un upgrade a scelta tra 100GB a 19,99 euro l’anno (o 1,99 euro al mese), 1 terabyte a 9,99 euro al mese (99,99 euro l’anno) o salire addirittura fino a 10 tera sborsando quasi 100 euro al mese. Chi non può proprio fare a meno di accumulare file può arrivare anche ai tagli da 20 e 30 terabyte.

Nella nuova versione del listino targata Google 1 ci sono nuove tagli di spazio disponibile: resta invariata l’offerta da 100GB, c’è una nuova offerta da 200GB da 2,99 dollari (che probabilmente diventeranno 2,99 euro da noi), sparisce l’offerta da 1 tera sostituita da quella da 2 terabyte allo stesso prezzo (9,99 al mese). Inalterato il prezzo dei tagli superiori: 10 terabyte a 99,99 euro, 20TB a 199,99 euro, 30 tera a 299,99 euro al mese.

In più, i clienti paganti (anche quelli da 100GB) riceveranno un supporto diretto scritto per risolvere eventuali problemi riscontrati nell’uso del servizio. Infine, Google 1 comprende l’opzione famiglia per dividere lo spazio con fino a 5 utenti ciascuno dotato di una quota fissa e spazio separato distinto da quello degli altri.

Non è finita?

Il nome Google 1 lascerebbe pensare a un abbonamento unico che riunisca assieme tutti i servizi di Mountain View, dalla musica ai video, fino allo storage. Non è cosìGoogle 1 è solo l’offerta per espandere lo spazio storage a disposizione dei diversi servizi di BigG (in particolare Drive e Photo).

Fonte: The Next Tech